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Interiors...volti da tenere a mente
di Maddalena Marinelli

 

Dal giorno in cui mi hai concepito la mia memoria inizia.
Dal punto in cui riporto ciò che è dimenticato la mia visione è una ferita
mal rimarginata.
E’ difficile mettere a fuoco la nozione di tempo, misurare l’età di un ricordo,
un pensiero smarrito, l’immagine di un volto lontano nel passato…
“Ricordo:.. la tua presenza esile, gracile, il tuo sorriso sottile e luminoso,
la spilla a forma di scarabeo sul collo di pelliccia.
Ricordo la tua severità con me e con te stessa e la tua infelicità”

Il tempo e la memoria. Un tema durissimo che sfugge ad ogni possibile tentativo di rappresentazione.
Un’opera contiene sempre un discorso sulla memoria e in seguito diviene memoria stessa di quello che resta di ogni artista. E’ la traccia, è l’essenza.
“Ricordo:..primi passi nella luce verso un balcone, una mano mi segue, mi sorregge, mi infastidisce..perchè io voglio camminare da sola, ma non te lo posso dire perché ancora non parlo”.

Volti passati, quasi dimenticati. Volti presenti ma assenti..
“Ricordo:...I tuoi occhi, la tua pelle, la tua voce, il tuo modo di abbracciarmi che mi toglieva il respiro; una letterina gialla, il tuo volto al di là del finestrino di un treno.
Un dolore sconosciuto”.
Maddalena Marinelli

(Testo scritto dall’artista per il trittico “Interiors” 2005)

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